Lo Scarlo è il palo rivestito di erica e ginepro bruciato in segno di rituale, ma per Ivrea è molto di più: le fiamme crepitanti, che il martedì sera avvolgono gli scarli di ogni quartiere, sono il simbolo di vitalità e di buon augurio lasciati in dono dal Carnevale che così si conclude.
Lo Scarlo che brucia in piazza di Città è presieduto dalla Mugnaia che, in piedi sul cocchio, leva alta la spada finché la bandiera tricolore in cima allo Scarlo non è del tutto consumata dal fuoco. Quanto più velocemente le fiamme risalgono il palo, tanto più la folla si rallegra, essendo questo un segno di buon auspicio per l’anno da poco iniziato.
Secondo la tradizione la mattina del lunedì grasso, preceduto dai Pifferi e Tamburi e scortato dallo Stato Maggiore, il Generale accompagnato dall’ultima coppia di sposi dell’anno, si reca sul luogo dove sarà innalzato lo Scarlo.
Qui, il Sostituto Gran Cancelliere, issato su di uno sgabello, dà lettura del verbale della cerimonia e gli sposi, con il piccone e la pala, danno ciascuno un colpo sul terreno nel punto destinato allo Scarlo, mentre tutti i presenti recitano in coro: As pianta ‘l pic a l’uso antic